A partire del 1919, il Maestro Djwal Kool, detto anche "il Tibetano", comunica in astrale ad Alice Bailey, di celebrare, durante ogni plenilunio del Toro, tale festività come l'incontro con il Buddha, il Cristo e tutti i Maestri della Grande Fratellanza di Shamballa, e di rendere, con uno spirito caratteristico dell'Età dell'Acquario, tale cerimonia pubblica ed aperta a tutti. In occasione del WESAK Acquariano si riuniscono ormai in tutto il mondo gruppi sempre più numerosi in meditazione e preghiera, gruppi formati da aderenti a tutte le religioni e percorsi spirituali.
Il Wesak Acquariano introduce la simbologia della Comunione con l'Acqua.
Già nei Vangeli è menzionato che il Cristo dice alla Samaritana che gli offre da bere dalla brocca:
“Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: 'Dammi da bere!', tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva... Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna" (Vangelo di Giovanni 4,10.13-14).
La donna che versa dalla brocca l'acqua al Cristo e la coppa del cristallo ripiena d'acqua sulla roccia altare nella Valle del Wesak, stanno a simbolizzare, tra l'altro, l'avvento dell'Era dell'Acquario e della nuova spiritualità e conoscenza ad essa connessa.
L'acqua caricata dal Cristo e dal Buddha durante il rito del Wesak, è un'acqua purissima e piena d'amore e d'armonia. Bevendola noi introduciamo nel nostro corpo aurico una potente carica informativa di Amore e Saggezza che realmente modifica la nostra struttura vibrazionale. Ovviamente questa modificazione non è eterna, se ritorniamo a produrre pensieri, parole ed azioni non armoniosi per noi stessi e per il prossimo e anche ad alimentarci disarmonicamente, la vibrazione della nostra aura perderà molto rapidamente la luminosità elargita dal Wesak!
La comunione con l'acqua del Wesak Acquariano porta quindi anche il messaggio di una comunione - unione con il Divino che è nella Madre Terra, nella materia che compone il nostro corpo e nella natura tutt'intorno a noi.
La celebrazione del Wesak ha lo scopo di inaugurare nella nostra vita il riconoscimento, quotidiano e costante, del Divino in noi stessi, nelle nostre azioni e in tutto ciò che ci circonda. La Riconciliazione del nuovo Wesak chiede ad ognuno di apprendere a guardarsi negli occhi con sincerità, accettando e amando ogni parte di se stessi, anche gli aspetti più "inaccettabili", finché lo sguardo rivolto a se stessi non sarà di totale amore ed accettazione, finché non si sarà in grado di offrire un fiore a sé stessi (non di comprarlo…)
L'acqua che scorre nei torrenti o che cade fragorosa dal cielo durante le piogge, l'acqua che è fonte di vita, ci risveglia alla gioia semplice dei bambini, e ci rammenta che la via spirituale della Nuova Era è la via della GIOIA, del PIACERE, del RISO, della CELEBRAZIONE DELLA VITA in tutti i suoi aspetti.
Il simbolismo della comunione con l'acqua è quindi un simbolismo ampio che ci invita a percorrere la dolce strada di una riconciliazione con noi stessi, con i nostri bisogni autentici, con il nostro corpo, con la natura e l'ambiente, con la Madre Terra, con il sentire e l'amore caratteristici dell'energia Femminile, con l'Essenza divina che brilla in noi.
E una volta ricontattata la nostra Essenza, l'invito del Wesak è quello di diventare dei generatori di Amore e Saggezza per tutta l'umanità e per il pianeta intero
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