Un atteggiamento formativo sano degli educatori in campo alimentare può passare per nuovi modi di comportamento:
- Passare del tempo con i propri figli condividendo con loro attività piacevoli, giocare all’aperto, leggere un libro, disegnare, ballare… Questo oltre a far bene ai bambini può sollevare il genitore dall’ansia di non dare abbastanza attenzioni e può inibire il bisogno insano di dare attenzione attraverso il cibo.
- Fare in modo che il pasto sia un momento di condivisione, in cui i bambini sono coinvolti nella preparazione e soprattutto in cui siano evitati gli elementi di disturbo quali tv, videogiochi, discussioni e litigi.
- Spiegare ai bambini senza pedanteria quali sono i cibi sani e perché. Avvicinarli al concetto che alcuni cibi hanno anche un impatto negativo sull’ambiente, fanno male a noi e al mondo in cui viviamo e che vogliamo tutelare.
- Acquistare cibi sani, vivi, vitali e preparare pasti equilibrati e gustosi.
- Convenire con loro che ci sono bevande e alimenti dolci che possono sembrare buoni, ma che c’è un condizionamento culturale, una pubblicità battente che mente, che possiamo trovare alimenti naturalmente dolci e sani. Permettere comunque che occasionalmente anche “cibi spazzatura” possano essere consumati senza problemi.
- Avvicinare da piccoli i bambini a tutte le verdure, fresche e di stagione, senza forzature. Per esempio preparare un primo piatto con zucchine o melanzane o fagiolini, lasciandoli liberi magari di scartare quello che non piace ed eventualmente di mangiare solo il secondo con insalata o verdura. In ogni caso è importante non presentare alternative; non è un problema saltare un pasto, farà magari una merenda equilibrata e consumerà il pasto successivo. A tenere tranquilli i genitori ansiosi dovrebbe aiutare la consapevolezza che quanti si occupano professionalmente dei problemi legati all’alimentazione sono concordi che nella nostra società il grosso problema è anche per i bambini il sovrappeso e l’obesità.
Inoltre non fornire alternative al pasto previsto è anche un modo per chiedere ai bambini di rispettare l’impegno di chi ha preparato e imparare a riconoscere il punto di vista dell’altro. E per le madri significa avere più tempo per sé e rivendicare la difesa dei propri spazi; essere genitori frustrati dalle rinunce crea tensione e difficoltà nella relazione con i figli; al contrario adulti più gratificati trasmettono gioia e vitalità ai loro figli.
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