L’albero a cui Odino si appese si chiama Yggdrasil ed è un simbolo dell’Albero della Vita. Deriva da “ygg” che nell’antico norvegese significa “io” inteso come spirito individuale e “drasil” che vuol dire “destriero”, “veicolo”. Il “destriero dell’io” è quindi il veicolo che trasporta lo spirito nel viaggio in una realtà multidimensionale che va percorsa, cioè sperimentata, per trascendere la realtà umana. L’albero Yggdrasil è l’albero di Ciò che Esiste nel tempo e oltre il tempo.
L’Albero è uno dei simboli sacri e esoterici più importanti e ricorrenti nelle varie tradizioni e rappresenta la vita, la crescita e la rigenerazione del cosmo, è l’”Asse dell’Universo” attraverso cui avvengono gli scambi tra i vari livelli di esistenza.
L’antico sciamanesimo druidico esprimeva il viaggio dello Sciamano attraverso i mondi dell’esistenza a mezzo del simbolismo dell’Yggdrasil. Nel suo simbolismo, molto articolato, ci sono tutti gli ambiti e gli insegnamenti segreti del “viaggio sciamanico”.
Per l’antico sciamanesimo druidico l'Yggdrasil rappresentava il cammino evolutivo dell’individuo com’era contemplato dalla mistica spirituale della mitologia druidica e costituiva un importante simbolo con cui definire l'operatività e le proprietà interiori dello Sciamano.
L'Yggdrasil, nella cosmologia druidica, era inteso come un albero cosmico che si sviluppava partendo con le sue radici dal “Mondo inferiore”, attraversando il “Mondo di mezzo” per raggiungere il “Mondo superiore”, interpretando simbolicamente il processo evolutivo insito nella Natura.
L’albero era visto dominare su tutto l’universo. Le sue fronde e le sue radici si estendevano attraverso i mondi che costituiscono la cosmologia druidica dell’esistenza in cui vivono gli uomini e gli Dei. Le sue fronde raggiungevano il mondo superiore, i suoi rami abbracciano tutti e nove i mondi dell’universo, dal mondo degli Asi a quello degli Elfi, da quello degli uomini a quello dei defunti e degli gnomi.
L’antico druidismo, anche se concepiva l’esistenza come un fenomeno di natura globale e totalizzante, com’era descritto nel concetto cosmologico dello Shan, riteneva che attraverso le fasi dell’esperienza evolutiva dell’individuo era possibile distinguere quattro “mondi” diversi tra di loro in relazione all’esperienza vissuta durante il cammino evolutivo.
Era contemplato l’Annwin, la dimensione dello Shan in cui esistevano solo le potenzialità della comparsa dell’individuo. Seguiva il “Mondo di Abred” che rappresentava l’universo, anzi uno degli innumerevoli universi esistenti nello Shan, sorto dal Big bang, dove l’individuo prendeva vita e poteva esercitare i primi passi del suo stato di coscienza. Poi seguiva il “mondo di Gwenved” dove dopo la morte fisica, l’individuo poteva partecipare alla realtà dello Shan posto al cospetto della Causa Prima esaustiva a se stessa che rappresentava l’ultima dimensione definita come l’Oiw o il “Cerchio vuoto di Keugant”.
I mondi dell’Yggdrasil
Secondo l’antico druidismo, le radici dell’Yggdrasil affondano in tutto il Mondo Inferiore inanimato dell’Annwin dove hanno dimora le forze più elementari e indomabili della natura, e dove secondo lo sciamanesimo druidico si potevano trovare i cristalli di vita.
Nelle profondità del mondo inferiore le radici dell’Yggdrasil si snodano in tre diversi misteriosi domini. Presso la prima delle radici c’è la fonte del Fato o del Destino, custodita da tre donne, le “Norne”. Le tre creature, Urd, Verdanti e Skuld, sono le uniche che conoscono le vicende del passato, del presente e del futuro degli uomini e degli Dei. Esse decidono il destino di tutti gli esseri viventi, Dei compresi. Il loro compito è di preservare l’integrità dell’Yggdrasil e a questo scopo innaffiano le sue radici con l’acqua e il fango della Fonte del Fato. Le tre Norne trascorrono il tempo tessendo teli di lino oppure giocando tra di loro, mettendo in palio il destino degli uomini. Durante il giorno intagliano le Rune su tavolette di legno per dominare le forze dell’Yggdrasil e per conoscere i destini e la storia del cosmo.
La seconda radice dell’Yggdrasil ospita la fonte custodita dal gigante Mimir, che racchiude la scienza di tutte le cose, la conoscenza archetipale della Natura, a cui Odino si era rivolto per ottenere la sapienza di cui aveva bisogno per poter regnare sugli altri Dei della stirpe degli Asi.
La terza radice risiede nel Niflheim, la terra del freddo. Essa affonda nei meandri degli inferi, nelle tetre regioni dei trapassati e degli abitanti oscuri del mondo del dopo morte. È infestata dai serpenti. A capo dei serpenti c’è Niddghorr, abilissimo a rosicchiare la radice procurando fremiti all’albero. Vicino a questa radice vi è un pozzo misterioso dalla profondità infinita che comunica con altri mondi persi nell’oscurità.
Il tronco immenso dell’Yggdrasil quindi si erge dalle sue radici e si eleva sviluppandosi attraverso il “Mondo di mezzo” o “Midgard”, identificabile nel Mondo di Abred, l’universo abitato dall’umanità. La “Terra di Mezzo”, è concepita come il luogo in cui Odino avrebbe creato Embla e Askr, i capostipiti del genere umano. Al centro di questa terra è posto l’Yggdrasil, l’albero della conoscenza, i cui confini sono circondati e protetti da un immenso cerchio di pietre.
La cosmologia dell’antico sciamanesimo druidico prevede che il Mondo di Abred manifesti due dimensioni di esistenza: quella invisibile della “Matchka” come propaggine del Mondo inferiore e quella fisica del “Nara”, il mondo materiale vissuto dagli esseri viventi.
Infine le fronde dell’Yggdrasil giungono al Mondo superiore, o “Mondo di Gwenved”, dove si allargano illuminate dal sole, inteso come manifestazione tangibile dell’”Oiw”, la Causa Prima, l’Innominabile, perché pronunciare il suo nome impedisce di vederlo.
Altri elementi complementari ultimano il simbolismo dell’Yggdrasil. In cima alle sue fronde è appollaiata un’aquila. Sul suo immenso tronco cosmico corre avanti e indietro lo scoiattolo Ratatosk, che rosicchiando il tronco si occupa anche di trasmettere le invettive che si scambiano dall’alto verso il basso, e viceversa, l’aquila e il drago Nidhhogghr.
Alla sua base è concepita la presenza di quattro cervi, un drago e varie serpi che tutti assieme rosicchiano le radici esposte che emergono dal terreno.
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