L’etimo del termine “Sciamanesimo” deriva dall’Inglese “Shaman” che riprende il Pali “Samana” con il significato di “Sacerdote Buddista”; in senso proprio, invece, è il fenomeno religioso tipico dei territori della Siberia e del Centroasia, dove la vita magico-religiosa è dominata dalla figura dello Sciamano. Per estensione, il termine copre fenomeni religiosi analoghi in altre aree geografiche, soprattutto presso culture di cacciatori ed allevatori. Il fondamento e l’idea centrale dello Sciamanesimo sono costituiti dalla ricerca di un contatto e di un rapporto con il Mondo Sovraumano ed Extraumano da realizzarsi tramite l’Estasi/Entasi di un intermediario professionale, appunto lo Sciamano.
I primi studiosi dello Sciamanesimo oscillarono tra il vederlo come la Religione tipica dell’area etnologica asiatico-settentrionale ed il considerarlo invece come uno stadio di ogni Religione Primitiva. Mircea Eliade, autore della maggiore monografia sull’argomento, preferisce indicare come Sciamanesimo una particolare “Tecnica dell’Estasi/Entasi”, basata essenzialmente sul fenomeno del distacco dell’Anima dal Corpo. Ake Hultkrantz considera lo Sciamanesimo non come una Religione ma come un complesso religioso dominante in alcune culture, come quelle dell’Eurasia Settentrionale: egli ha recentemente definito lo Sciamanesimo come una “configurazione religiosa”, cioè come un segmento di una Religione, in cui tutte le Credenze, Riti e Tradizioni si corrispondono l’un l’altro e costituiscono una rete ben organizzata di interrelazioni. Tale definizione di Hultkrantz sottolinea correttamente il fatto che lo Sciamanesimo, pur non potendo essere considerata una Religione autonoma, risulta perfettamente integrato nel Sistema Religioso e Culturale in cui opera.
Lo Sciamanesimo implica una particolare concezione del Cosmo, cioè l’idea di un Mondo stratificato, articolato in tre o più livelli (Infero, Terrestre e Celeste), distinti ed insieme interagenti, collegati da un Asse oppure da un Albero Cosmico che rende possibile la comunicazione con gli Spiriti Celesti e gli Spiriti Inferi. Inoltre, intimamente connessa con lo Sciamanesimo è la credenza di una Dualità o Pluralità di Anime: una o più “Anime Corporee” che donano vita al Corpo, gli imprimono la capacità di muoversi e la facoltà percettiva ed un’Anima Libera o Separata che si manifesta essenzialmente su di un piano extracorporeo. Questa si può smarrire nel Mondo Infero, provocando la malattia e rendendo necessario l’intervento dello Sciamano; il quale a sua volta può mandare volontariamente e temporaneamente la propria “Anima Libera” nel Mondo Infero e Celeste, agendo in tal modo da Mediatore tra gli esseri umani e le Potenze Extraumane.
Lo Sciamanesimo domina la vita religiosa dell’Eurasia Settentrionale e dell’Asia Centrale; è diffuso presso le culture indigene del Nordamerica e del Sudamerica ed è rintracciabile in manifestazioni isolate in alcune zone del Sudest Asiatico, dell’Africa e dell’Oceania. Assai complesso e dibattuto è il problema della presenza dello Sciamanesimo in alcune culture superiori: alcuni studiosi hanno individuato caratteri sciamanici nel comportamento di alcuni “Estatici, Guaritori e Maestri” in Grecia, come Pitagora, Epimenide. Altri hanno avvicinato l’esperienza religiosa di Zoroastro all’Estasi/Entasi caratteristica degli Sciamani dell’Asia Centrale.
Sciamano. Lo Sciamano agisce in Stato di Trance, indotta con droghe oppure con mezzi psichici (Ascesi, Canti e danze, Rullo di Tamburi). Peculiari esperienze extracorporee caratterizzano l’Estasi Sciamanica. Si ritiene che l’Anima dello Sciamano abbandoni il Corpo per intraprendere ascensioni celesti e discese infere. Per tale motivo, Mircea Eliade, distinguono e contrappongono “Estasi Sciamanica e Possessione”, in quanto lo Sciamano durante il “volo magico” dell’Anima, controlla gli Spiriti e gli Esseri Extraumani e non è uno strumento passivo. Occorre comunque notare che, accanto all’abbandono del Corpo da parte dell’Anima, lo Sciamano conosce anche un altro tipo di fenomeno estatico, consistente nell’Illuminazione da parte degli “Spiriti Tutelari”, soprattutto nel corso di esperienze divinatorie. La Tecnica Sciamanica per eccellenza consiste nel passaggio da una Regione Cosmica all’altra (Inferi-Terra-Cielo), operato tramite il Volo Magico, il che presuppone un orizzonte cosmologico articolato in una pluralità di piani e presenze differenti e collegati da un Albero, Asse o Palo Cosmico. Tramite il Viaggio Estatico nell’altro Mondo, lo Sciamano opera essenzialmente come Terapeuta, Indovino, Psicopompo: esegue la Diagnosi e cura ritualmente le malattie, spesso tramite la ricerca, la cattura e la reintegrazione dell’Anima del Paziente, smarritasi o rapita dagli Spiriti. Esplica funzioni divinatorie, entrando in contatto con gli Esseri Sovraumani da cui dipendono gli eventi cosmici e talvolta può influenzare il futuro. Accompagna e scorta nel Mondo Infero l’Anima del Defunto, impedendole di tornare nel Mondo Terreno; più raramente opera come agente sacrificatore. La funzione dello Sciamano è dunque quella di attuare una Mediazione con l’Extraumano, intervenendo essenzialmente nei momenti di crisi per recuperare e restaurare l’Ordine Umano, Culturale e Cosmico.
Lo Sciamano durante le sedute indossa spesso un costume particolare, a volte zoomorfo, ricco di pendagli ed ornamenti; suo strumento peculiare ed indispensabile è il tamburo, il cui uso rituale, all’inizio della seduta, favorisce l’instaurarsi dello Stato di Trance. Il tamburo sciamanico è di solito ovale, fatto di pelle di renna, cavallo o pescecane, e con la cassa costruita, seguendo tecniche speciali, con il legno di un albero particolare, spesso indicato dagli Spiriti ed assimilato all’Albero Cosmico. Presso numerose culture la superficie esterna del tamburo è ornata con disegni che raffigurano le Tre Zone Cosmiche, il che lo rende una proiezione-simbolo del Cosmo, efficace per l’evocazione degli Spiriti e per la Divinazione.
I mezzi di reclutamento e di selezione di uno Sciamano sono diversi. Si può diventare Sciamano:
- Per vacazione spontanea, che si manifesta con un’alterazione del comportamento. Il futuro Sciamano cerca la Solitudine, vaga nei boschi, subisce allucinazioni e svenimenti, a volte ha fenomeni a crisi isteriche. L’elezione da parte degli Esseri Sovraumani può manifestarsi anche con un incidente od un avvenimento insolito, come l’essere colpiti da un fulmine, un attacco epilettico;
- Per ereditarietà (anche in linea materna), cui si accompagna sempre una variazione del comportamento che spesso dimostra l’accettazione da parte degli Antenati Sciamani del giovane Novizio;
- Per decisione personale, tramite una ricerca volontaria e deliberata dei “Poteri Sciamanici”;
- Più raramente per volontà ed elezione da parte della Tribù. Spesso il futuro Sciamano subisce una malattia, con perdita della Coscienza che può durare alcuni giorni, durante la quale sogna di venire ucciso da parte degli Esseri Extraumani, smembrato, ridotto allo stato di scheletro ed infine risuscitato con un corpo nuovo ed in grado di sciamanizzare. In ogni caso, la prima esperienza di tipo estatico viene seguita da un lungo tirocinio, durante il quale in Novizio riceve un’Istruzione-Iniziazione, teorica e pratica da parte dei vecchi Maestri Sciamani. Impara così le Tecniche Sciamaniche, i Nomi e le Funzioni degli Spiriti, la Mitologia e la Genealogia della Tribù, il Linguaggio Segreto che userà durante le sedute per comunicare con gli Spiriti. A volte il tirocinio è seguito da un pubblico Rito d’Iniziazione.
Il comportamento abnorme dei futuri Sciamani ed i successivi fenomeni di tipo estatico hanno fatto sì che si sia cercato, a partire dal 1850, di spiegare il fenomeno dello Sciamanesimo come una “malattia psichica”, arrivando ad ipotizzare tendenze psichiatriche. Tale impostazione del problema è chiaramente fuorviante: non solo gli Sciamani non sono malati, rivelandosi anzi spesso individui dotati di grande forza ed equilibrio psichico, ma anche quelli tra loro che erano malati, non sono diventati Sciamani se non perché sono riusciti a guarire. D’altra parte, considerare lo Sciamano semplicemente uno psicolabile, significa ridurre scorrettamente il fenomeno dello Sciamanesimo da Istituzione Culturale intimamente ed organicamente inserita nel quadro religioso, sociale ed economico in cui opera, ad una mera aberrazione psichica individuale e di gruppo.
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