Sebbene l'Approccio Trager non sia un trattamento medico, esso, adottato in ambito clinico, si è rivelato di aiuto e sollievo per una notevole varietà di disturbi. Questi comprendono: poliomelite, distrofia muscolare e altri disturbi muscolari degenerativi, sclerosi multipla, morbo di Parkinson, disturbi e dolori alla colonna vertebrale, enfisema, asma e recupero post-traumatico (fratture, ictus e ischemie).
Poiché il Trager è costituito da movimenti leggeri e mai dolorosi e non prevede manipolazioni profonde, le controindicazioni sono molto limitate. Le situazioni in cui non sono indicati i movimenti comprendono: fratture non ancora saldate, rischio di distacco di trombi, stati febbrili, malattie osteo-articolari, operazioni chirurgiche recenti, gravidanze a rischio e terapie con psicofarmaci in corso.
L'Approccio Trager trova vasto impiego integrato nei programmi di allenamento sportivo per migliorare la coordinazione motoria e la concentrazione, diminuire i rischi di traumi e favorire il recupero post-gara.
Chi si sottopone a sedute di Trager descrive il proprio stato in termini di accentuata sensazione di rilassamento, vitalità, chiarezza mentale e creatività. Spesso l'esperienza viene riportata come il ritrovamento di uno stato al di là del rilassamento: "pace interiore".
Nota: Il Trager non è alternativo all'intervento medico. In tutti i casi in cui ci sia sospetto o sintomo di malessere fisico o mentale, si raccomanda di consultare un medico prima di ricevere sessioni di Trager.
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