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Tecniche di Massaggio

Shiatsu Riflessoterapico

A cura di Mariolina Ranucci

  1. Shiatsu riflessoterapico
  2. Meccanismo d'azione dello Shiartsu e i suoi effetti
  3. Altri effetti dello Shiatsu
Cosa è lo Shiatsu

Lo shiatsu è un'antica forma di disciplina fisica datata circa 2500 anni fa.
Il nome è una parola giapponese derivante dalla fusione di 2 termini Shi= dita e Atsu= pressione, ovvero digitopressione. La pressione viene praticata con i polpastrelli dei pollici, ad eccezione di alcuni punti addominali e facciali.

Caratteristiche della Shiatsu-Terapia

Le pressioni vengono praticate su quasi 800 punti disseminati su tutto il corpo per prevenire e curare le malattie (stimolando le capacità di recupero naturali dell'organismo). Le pressioni vanno eseguite perpendicolarmente al punto di applicazione, esse hanno inizio dal primo punto (prossimale) di ogni tratto, dirigendosi sempre verso la parte distale; c'è un'eccezione per i punti metatarsali, per la loro formazione anatomica.

La pressione shiatsu mette in grado il terapista di individuare le anomalie e di trattare il paziente conformemente alle sue condizioni individuali. Poiché ci si serve soltanto delle mani lo shiatsu non richiede l'ausilio di dispositivi meccanici.

Punti Fondamentali di pressione

I punti fondamentali di pressione distribuiti su tutto il corpo sono precisamente 780, partendo da i punti corrispondenti ai fori di emergenza dei nervi occipitali, proseguendo su i tratti cervicali, dorsali, lombosacrali, sulle regioni anteriori del corpo e su i grandi fasci nervosi degli arti finendo sulle ramificazioni nervose terminali del piede.

Tale andamento rispetta la distribuzione anatomica del sistema nervoso che procede dal centro verso la periferia.

Alcuni di questi punti che nelle tavole illustrative sono cerchiati (punti di emergenza o trigger points), richiedono attenzione dato il loro rapporto con il punto di emergenza di un tronco nervoso o perché localizzati in corrispondenza di organi addominali particolarmente sensibili alla pressione.

 

 

Parametri fondamentali della pressione Shiatsu

La pressione è regolata da tre parametri: intensità, durata e ritmo.

L'intensità è regolata da caratteristiche relative al paziente che subisce lo shiatsu e dal terapista. Essa deve essere tale da raggiungere il limite di resistenza tessutale senza mai superarlo, ovvero cercare di non portare mai il muscolo in contrazione di difesa.

I parametri che ci indicano il limite di tale resistenza sono: parametro soggettivo, ossia lo stato psicofisico del paziente (sensazione di benessere che egli avverte o di dolore piacevole durante la seduta) e parametro oggettivo (che però in parte dipende anche dal grado di sensibilità del terapista), ossia il comportamento del muscolo sotto le mani del terapista; le mani e le dita del terapista preparato sono sensibili al punto da consentirgli di capire fino a che punto può arrivare con l'intensità della pressione senza provocare nel paziente una contrattura di difesa dovuta al dolore.

Per quanto riguarda il terapista è fuori di dubbio che pressioni a parità di intensità esercitate da una superficie abbastanza ampia avranno un effetto meno traumatizzante, più distribuito di pressione esercitate da una superficie piccola. Un terapista dunque con una superficie del polpastrello del pollice abbastanza estesa può permettersi di raggiungere una intensità di pressione maggiore in confronto di un terapista con un pollice meno esteso.

Da ciò si evince che l'intensità non è un parametro standardizzato ma è variabile da paziente a paziente e da terapista a paziente ed ovviamente da patologia a patologia.

La durata è di un tempo relativamente breve (due tre secondi per ogni punto, un po' più per i punti di emergenza). Essa ha importanza per il discorso energetico, dunque per l'azione della terapia sul sistema neurovegetativo. Pressioni di durata prolungata(circa cinque secondi) hanno un effetto calmante/sedativo; pressioni di più breve durata hanno un effetto eccitante.

Il ritmo come l'intensità è abbastanza individuale, dipende infatti dalla costituzionalità neurovegetativa del terapista. Per ritmo intendiamo l'intervallo che c'è tra una pressione e l'altra. Esso ha una capacità terapeutica notevole, sono oscillazioni che il terapista imprime, le quali vengono recepite a livello vestibolare e da esso vengono trasmesse, tramite impulsi alla sostanza reticolare dove c'è il controllo del ritmo sonno- veglia; s'inibisce la fase di veglia e si eccita la componente di sonno ( questo se vogliamo è un discorso abbastanza ipnotico).

 

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Le informazioni contenute nel sito hanno esclusivamente scopo informativo e culturale. In nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento, e non intendono e non devono in alcun modo sostituire cure mediche, psicologiche o psicoterapeutiche.

Mariolina Ranucci

Ha conseguito il diploma di Terapista Shiatsu presso la Scuola Italiana Shiatsu

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