Negli anni ’70, i due co-fondatori della Programmazione Neuro-Linguistica, Richard Bandler e John Grinder, partendo dalle loro rispettive competenze (la matematica e la linguistica), dal contesto culturale dell’epoca (il cognitivismo), dalle idee e dalle scoperte di scienziati e filosofi quali Gregory Bateson, Alfred Korzybski, Hans Vaihinger, Noam Chomsky, lo psicolinguista George A. Miller, lo psicologo matematico Eugene Galanter e il neuropsicologo Karl H. Pribram, iniziarono a studiare in modo sistematico alcuni tra i più bravi ed efficaci psicoterapeuti che operavano in quel tempo negli Stati Uniti d’America. In particolare, essi osservarono, filmarono ed analizzarono l’attività di Virginia Satir, una terapeuta ad orientamento sistemico che lavorava con le famiglie, Fritz Perls, che utilizzava una metodologia da lui messa a punto e chiamata “terapia della gestalt”, e Milton Erickson, uno psichiatra ipnoterapeuta.
Dalla loro geniale e creativa attività nacque un nuovo campo di studi, da loro denominato, appunto, “Programmazione Neuro-Linguistica” (PNL o NLP - Neuro Linguistic Programming). Anche se nata nel contesto della psicoterapia, la PNL si è presto dimostrata foriera di utilizzi in praticamente tutti i campi dell’attività umana, dal business allo sport, dagli individui e le loro relazioni familiari alle organizzazioni aziendali, politiche, sociali in senso lato. Inoltre, più che rivolgere l’attenzione ai soli comportamenti disfunzionali delle persone, la PNL si interessa anche e soprattutto ai modi in cui un individuo o una famiglia o un gruppo organizzato possono evolvere e migliorare.
La PNL studia il modo in cui l’esperienza è ricevuta e processata dai nostri sensi (Neuro), il sistema di comunicazione (verbale e non verbale) mediante il quale le rappresentazioni neurali sono codificate, ordinate e dotate di significato (Linguistica) e l’abilità di organizzare la nostra comunicazione ed i sistemi neurologici per raggiungere specifici scopi desiderati (Programmazione).
La PNL non si focalizza sui contenuti, ma sui processi mentali, sulla struttura dell’esperienza soggettiva umana, che, dalla percezione sensoriale, conduce alla risposta comportamentale.
La PNL ha sviluppato una serie di tecniche e metodologie che, lavorando al più basso livello della struttura dei processi che governano la formazione e l’utilizzazione delle nostre rappresentazioni mentali, risolve, spesso con grande rapidità, tutta una serie di situazioni problematiche che possono presentarsi nel corso della vita, e migliora le nostre performance in tutti i campi, dalla sfera delle relazioni personali a quella del lavoro.
La PNL ha argomentato una serie di convinzioni basate sull’attuale stato delle conoscenze scientifiche nei più disparati campi: dalla biologia all’antropologia, alla linguistica, alla psicologia, all’informatica, alla cibernetica, ecc.
Queste assunzioni, o postulati, sono affermazioni su come siamo fatti e come funzioniamo noi esseri umani. Esse, se accettate, fatte proprie, interiorizzate, diventano un nostro atteggiamento mentale, una nostra filosofia di vita che ci arricchisce spiritualmente, aumentando la nostra flessibilità, responsabilizzandoci rispetto ai nostri stati mentali, ai nostri vissuti emozionali e ai nostri comportamenti, sviluppando le nostre capacità di comprensione di noi stessi e degli altri e le nostre abilità relazionali. E, quel che conta di più, esse ci rendono persone “libere”.
“Per me, la libertà è in assoluto la più importante esperienza che un essere umano possa fare. È l’atto della creazione. Non si tratta solo di creare cose grandiose, come l’arte o la musica, ma di creare i momenti che compongono la vostra vita. Le persone, per la maggior parte, finiscono col rendersi la vita difficile e col porsi un limite a quanta gioia possa farne parte... è il modo stesso in cui pensano alle cose, sono le loro stesse convinzioni a impedire loro di riuscire ad ottenere ciò che di meglio la vita ha da offrire... Questo ha costituito la base del mio lavoro: l’arte di mettere le persone in condizione di alterare il proprio stato di coscienza, di influire positivamente sulla chimica corporea che crea le condizioni in cui viviamo.” Richard Bandler, dalla prefazione di “PNL è Libertà”, Alessio Roberti Editore, 2006.
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