VRIKSHASANA: la Posizione dell'albero
VRIKSHA = Albero
ASANA= Posizione
Posizione di partenza
In piedi, gambe leggermente divaricate, busto eretto, braccia lungo i fianchi.
Fase di movimento
Spostare il peso del corpo sul piede destro, sollevare il piede sinistro, la gamba viene piegata e il ginocchio viene ruotato il più possibile verso l'esterno, si afferra la caviglia con entrambe le mani e si porta il piede con la pianta a contatto della parte interna della coscia destra.
Il tallone è rivolto verso l'alto e la pianta preme fortemente contro la coscia in modo da non scivolare verso il basso. Le mani vengono congiunte davanti al petto. Gli occhi sono aperti.
Posizione statica
La posizione può essere mantenuta a lungo, non essendoci nessuno sforzo muscolare si possono raggiungere dopo un certo allenamento i 3 - 4 - minuti per gamba.
Osservare con distacco, senza innervosirsi se si tende a perdere l'equilibrio. E' normale che si abbiano delle oscillazioni e può capitare più volte di dover appoggiare il piede a terra e ricominciare da capo. Non irrigidire il polpaccio e i muscoli della gamba che fa da "tronco", altrimenti è più facile perdere l'equilibrio. La respirazione è normale - Prolungare l'espirazione.
Scioglimento
Molto lentamente senza piegare il busto, prendere il piede sinistro con le mani e ritornare nella posizione di partenza distribuendo la pesantezza del corpo su tutti e due i piedi. Ripetere la posizione cambiando gamba.
Benefici
Migliora gradatamente il senso dell'equilibrio, non solo fisico, ma anche mentale e psichico, attraverso la pratica costante di vrikhasana si acquistano serenità di spirito e sicurezza interiore. Rende elastiche le articolazioni dell'anca e del ginocchio in particolare nella terza variante. Migliora il portamento, in quanto abitua a tenere collo spalle e busto ben dritti.
Le informazioni contenute nel sito hanno esclusivamente scopo informativo e culturale. In nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento, e non intendono e non devono in alcun modo sostituire cure mediche, psicologiche o psicoterapeutiche.