Le neuroscienze sostengono che mente e cervello sono in rapporto relazionale dinamico, dal quale si dipartono tutti gli studi di queste discipline scientifiche che indagano i perché dei processi mentali in correlazione alla salute mentale.
Da fine anni novanta ad oggi, sono proliferati gli studi che hanno indagato come alcune tecniche psicoterapiche e altri approcci come quello della meditazione, possono avere effetto sull’attività delle diverse aree cerebrali, un effetto che corrisponde al miglioramento clinico e che, in diversi casi, è diverso dall’effetto che possono avere interventi di tipo farmacologico.
Gli studi neuroscientifici si sono evoluti dalla loro tradizionale connotazione di indagine circoscritta al sistema nervoso, in virtù della complessità della mente, quanto di più eccezionale e affascinante esistente nell’universo conosciuto, in un’interazione multidisciplinare dei campi specialistici ed in particolare della neurobiologia.
D.J. Siegel propone un approccio interpersonale della neurobiologia come “prospettiva per comprendere la mente e la salute mentale”. Egli definisce la mente “un processo emergente e auto-organizzantesi derivante dal flusso incarnato e relazionale di energia e informazioni, la mente non è avulsa dal corpo né dalle relazioni: ha origine da essi e a sua volta gli regola”.
Dunque la regolazione è una funzione operativa fondamentale della mente che include due momenti specifici:il monitoraggio e la modulazione.
Prima si osserva un oggetto o un qualcosa in movimento e in successione se ne influenza la direzione. Il processo di regolazione è attuabile grazie alla capacità di attenzione costante (monitoraggio) che consente di seguirne l’esperienza (modulazione) e di trasformarla.
In base a questa chiarificazione possiamo cogliere l’importanza di rafforzare queste due capacità di monitoraggio e di modulazione, momenti inclusivi della regolazione del processo mentale. Queste operazioni sono applicabili a tutti i prodotti della mente, ai nostri pensieri e alle nostre emozioni. Monitorando questi ultimi con maggiore continuità, si otterrà visione più chiara e profonda. La maggiore precisione scaturita dalla più nitida visione è come una messa a fuoco precisa dei flussi di energia e informazioni che si muovono dinamicamente nel corpo e nelle relazioni – inoltre realizza la modificazione dei flussi dell’intero sistema (corpo-relazioni) - modulandoli verso il corretto funzionamento che produce benessere. La via della salute è proprio data dall’incanalamento dei flussi di energia e informazioni verso una condizione ottimale definita neurobiologicamente di integrazione. Lo sviluppo di queste due abilità di monitoraggio e modificazione contribuisce a migliorare la stabilità mentale rafforzando la capacità relazionale neurosinaptica, che rende la mente fortemente attiva e più sana, ma anche più flessibile e resiliente.
La Mindfulness è quel sistema di pratiche che funge da tecnologia interiore per consentire di realizzare proprio tutto questo brillantemente e con una rapida tempistica.
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