Vediamo nel dettaglio gli undici ambiti principali della nostra vita analizzati dalla Mappa dei Talenti:
La personalità profonda: essa rappresenta “chi siamo”, ovvero quali sono i nostri stimoli di base, i nostri bisogni fondamentali, come siamo più propensi a comportarci a 360 gradi. È una delle due radici dell’individuo.
L’equilibrio: indica quel talento che dobbiamo mettere in pratica per sentirci in equilibrio, quali che siano i problemi attorno a noi. E’ collegato al primo chakra, e di conseguenza al piacere, al lavoro, al radicamento nella vita e alla sessualità. È la seconda radice, insieme alla personalità profonda.
Entrambe queste radici si proiettano verso l’obiettivo di questa vita, il disegno di vita, che consentono di raggiungere tramite dei mezzi: lo strumento, la relazione amorosa e la memoria genealogia. Quindi per mettere in atto la nostra realizzazione dobbiamo avere ben espressa la nostra personalità profonda, oltre che l’equilibrio. Ma debbono ugualmente essere messi in pratica i tre mezzi (lo strumento, la relazione amorosa e la memoria genealogica), tutto ciò per raggiungere il fine di tutta la nostra vita che è il disegno di vita.
Il disegno di vita: è il bisogno biologico fondamentale che si attiva ogni secondo. È l’obiettivo a cui tendiamo biologicamente (esiste invece un obiettivo a cui tendiamo anche spiritualmente). Cioè ogni nostro atto è finalizzato (consciamente o inconsciamente) a realizzare praticamente questo archetipo. Se non mettessimo in pratica questo elemento si realizzerebbe il suo conflitto, automaticamente, che diventerebbe la richiesta infinita conflittuale, come se fossimo dei mendicanti che chiedono ossessivamente la stessa cosa che non hanno ricevuto da bambini ma che non hanno poi messo in atto da grandi.
La memoria genealogica: indica ciò che la famiglia non è riuscita a realizzare fino al momento del nostro concepimento, il più grande bisogno di essa, che ci demanda. E’ come uno tsunami: un’onda bassissima ma potentissima, alla quale non possiamo rinunciare a guardare.
La relazione amorosa: Come devono essere le nostre relazioni amorose. Non siamo liberi di avere una relazione come la vogliamo, ma abbiamo dei talenti e la dobbiamo realizzare a seconda della nostra struttura. Occorre realizzare assolutamente questo archetipo, più di ogni altro perché questo ambito nutre tutti gli altri… così come il cuore nutre ogni singola cellula del nostro corpo.
Nido: come deve essere il posto in cui vivo? Ad esempio: posso o meno condividerlo?
Il sociale: corrisponde a tutte quelle situazioni che non sono relazione, nido né lavoro; ad es. Come sto bene con gli amici? Non è affatto da sottovalutare. È il modo in cui ci mostriamo al mondo che ci circonda.
Il lavoro: indica qual è il nostro principale bisogno a livello lavorativo e specialmente come realizzarlo.
Il conflitto: indica quel qualcosa che per noi (e prima di noi per i nostri genitori) è dolorosissimo. Ad esempio l’essere “eliminati” o l’incapacità di iniziare oppure ciò che se manca ci fa male, come ad esempio il non sentirsi accettati in un gruppo o in un nucleo familiare.
Per risolvere il conflitto abbiamo cinque possibili soluzioni: due di esse, di immediato uso, sono presenti nella mappa base.
Il primo è la risposta conflittuale automatica al conflitto. Come si evince dall’attributo “conflittuale”, essa non è la migliore delle soluzioni. Tuttavia è uno schema di sopravvivenza che si attiva automaticamente e involontariamente per difenderci dal problema vissuto. Se messo in pratica quotidianamente ci consente di prevenire i malvissuti o meglio li depotenzia; perciò occorre metterlo in pratica; il dolore sarà molto inferiore quando la problematica si presenterà.
Per rispondere alle situazioni conflittuali abbiamo il pronto soccorso, che, come dice il nome stesso, è una singola azione, da attuarsi immediatamente dopo l’insorgenza del conflitto (quindi appena si sta male) come un cerotto, che ci mette subito in soluzione e abbassa così la tensione dolorosa.
Quando non mettiamo in atto questi Talenti, automaticamente, senza sforzo, “gratis”, mettiamo in atto il conflitto. Il conflitto è la incapacità di dare una soluzione ad un evento doloroso o complicato, quindi siamo nella non-azione, e questo determina una disfunzionalità del sistema corpo-mente, specialmente tramite una problematica ormonale.
Questi 11 sono gli ambiti “principali”. Ma abbiamo moltissimi altri ambiti e sottoambiti molto importanti, come ad esempio la chiave emozionale, la chiave intellettuale, lo strumento, la mappa karmica… Per non parlare delle sequenze emozionali, che sono direttamente acquisite dai nostri genitori a seconda del loro vissuto e che ci “obbligano”, per stare bene, ad essere messe in pratica.
Diciamo che per un primo approccio bastano i primi undici ambiti, e imparando a conoscerli si può risolvere circa l’ottanta per cento dei nostri guai.
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