ORIGINE SACRA DELLA DANZA INDIANA
Presento ora quattro tipi di danza classica indiana: BHARATANATYAM, KATHAKALI, KATHAK e MANIPURI, accennando alle tecniche (che nel mio libro sono descritte in modo dettagliato) e agli aspetti culturali di questa arte antichissima, di cui ritroviamo tracce anche in sculture indiane secolari, le quali testimoniano che la danza era un'arte praticata in tempi molto antichi.
La danza è molto legata alla musica e alla religione: danzare è la forma più antica di preghiera. Un tempo faceva parte dei rituali praticati nei templi, durante i festival religiosi. Allora la danza aveva un carattere di sacralità, che perse nel corso del tempo e passò da arte ritualistica ad intrattenimento. Ma grazie a grandi maestri questa arte ha riacquistato il suo antico splendore ed il carattere di arte elevata. La fonte d'informazione più autorevole e antica su questa arte è il NATYA SASTRA, scritto da Bharata Muni nel II sec., che è stato posto accanto ai quattro VEDA, assegnandogli il nome di NATYAVEDA.
Grazie all'aiuto di Gandharva e Apsara, cantori e danzatrici celesti, Barata Muni presentò tre forme di danza: NATYA, NRITYA e NRITTA davanti al Signore Shiva, il quale chiese all'aiutante Tandu di trasmettere la tecnica del suo violento stile di danza, lo stile lasya, che la moglie Parvati mostrò al saggio. Appresa la tecnica, la trasmise alle pastorelle di Dvaraka per poi diffonderla in altri luoghi. In questo modo si diffusero gli stili di danza nel mondo.
ABHINAYA è il linguaggio dei gesti attraverso cui si esprimono delle idee, con gli arti: ANGHIKA ABHINAYA, con il linguaggio: VACIKA A., con i costumi e il trucco: AHARYA A. e con la mente: SATVIKA A.: interruzione dell'azione, sudore, pelle d'oca, cambiamento di voce, tremolio, lacrime, svenimento…(le emozioni mentali si esprimono attraverso le reazioni corporee).
KARANA sono le pose di danza classica. Ce ne sono 108 nel NATYA SASTRA. E' rappresentato dalla coordinazione dei movimenti delle mani e dei piedi.
ADAVU è l'azione dei piedi a contatto con il pavimento.
HASTA MUDRA sono i gesti con le mani, una sorta di alfabeto, con la combinazione di diversi mudra si comunicano diverse parole o concetti, idee.
NATYA o NATAKA illustra i poemi epici.
BHARATANATYAM
Arte formata da danza, arte drammatica, musica, rima e ritmo (poesia). E' un'arte di espressione spirituale. Nasce nel sud dell'India, nello stato di Madras, Tamil Nadu.
Le devadasi sono le principali responsabili della preservazione di questa arte, attraverso il canto e la danza di testi sacri. Sono le servitrici di Dio desiderose di dedicare la loro vita al servizio delle divinità installate nei templi. L'usanza di danzare nei templi andò degenerandosi perdendo il senso di sacralità.
Fu poi però rivalutata nel corso dei tempi e ne fu incoraggiato lo sviluppo di quest'arte nobile. BHA RA TA = espressione, melodia e ritmo. I tre elementi: NRITTA: danza astratta, marana adavu, posizione dei piedi, NRITYA, ABHINAYA esprimono idee o sentimenti attraverso mudra ed espressioni del viso.
NRITYA è la danza espressiva, che include il corpo, il viso e i mudra.
Ci sono 30 ASAMYUKTA HASTA, gesti eseguiti con una sola mano, 23 SAMYUKTA HASTA, gesti con due mani. Vi sono nove tipi di movimenti del capo, nove delle pupille, sette delle sopracciglia, sei del naso, sei delle guance, sei delle labbra, sette del mento, nove del collo, quattro colorazioni del viso…
La danza si apre con un'invocazione, detta ALARIPU, si tratta di nritta, pura danza, si cospargono fiori per salutare e ringraziare Dio e la platea.
A piedi uniti e le mani congiunte sulla testa si saluta Dio, sul viso si saluta il Guru e sul petto si saluta il pubblico. Congiungendo i palmi delle mani sul capo si permette inoltre all'energia divina di entrare nel corpo. I movimenti sono simmetrici.
KATHAKALI
Hsud-occidentale dell'India. Secondo racconti popolari il Kerala fu creato da Parasurama, il brahmana guerriero che, per espiare il suo peccato di matricidio, creò questa terra per donarla ai brahmana. Egli lanciò la sua ascia di battaglia verso l'Oceano Indiano, l'acqua si ritirò fino a creare un pezzo di terra.
Il Kerala ospitò diversi popoli, per questo divenne sede di una cultura eclettica, assimilando influenze diverse. Pare che prima dell'avvento degli ariani, gli abitanti del Kerala fossero già puri dravidici.
Il Kathakali ebbe origine nel XV sec. E' una forma di teatro-danza. Forme di teatro-danza già esistevano in Kerala prima della venuta degli ariani. Si recitava nel cortile del tempio, dove c'era un piccolo palco permanente.
L'arte kathakali ha assorbito molto dalle più antiche forme di teatro, compresa la danza marziale, Sastrakali.
Nel tempo questa antica arte è stata sostituita dal GITA GOVINDAM, famosa lirica di Jayadeva, teatro-danza basato sulla storia di Sri Krishna, che fu poi rimodellato e conosciuto sotto il nome di KRISHNANATTAM, che è colui che alza il sipario nell'opera Kathakali. Si pensa che il Kathakali sia un miglioramento di quest'ultima forma di teatro-danza.
Il Kathakali è un'arte difficile, in cui recitazione, danza, musica vanno all'unisono.
L'attore è addestrato per 6-10 anni ad un controllo completo sui muscoli del corpo. Inizia il programma con massaggi e bagni d'olio, per migliorare le articolazioni. I movimenti possono essere anche acrobatici.
Gli attori elaborano una complessa tecnica psicofisica che rende possibile un controllo totale anche sui muscoli facciali. Alcuni riescono a raggiungere livelli di abilità tali che permettono di interpretare con metà viso Siva, dio della distruzione e con l'altra metà Parvati, dea della serenità e della pace. L'attore non deve parlare, tutto è narrato attraverso i movimenti del corpo, i mudra e le espressioni del viso. Ogni azione ha un effetto narrativo. Persino gli occhi danzano e narrano la storia con le palpebre e sopracciglia.
Gli occhi vengono arrossati con un piccolo seme di melanzana, che irrita la pupilla, senza essere dannoso. Ciascun mudraabbinato ad un altro ha un significato, indica una parola, un concetto. Sono i principali strumenti di espressione nella danza Kathakali. Ci sono 24 mudra di base e molti derivati: si possono ottenere oltre 2000 combinazioni.
ABHINAYA significa educare lo spettatore attraverso lo spettacolo, stimolando la sua capacità di godere di un'esperienza estetica. Nel teatro Kathakali l'HASTA MUDRA, il linguaggio dei gesti è un momento espressivo fondamentale, oltre che un linguaggio esoterico che risale ai testi sacri, i VEDA. Mentre in Occidente alla gestualità viene assegnata una funzione fatica, nella cultura induista c'è la convinzione che la comunicazione non è solo un fatto interpersonale logico, verbale, ma è una corrente energetica più profonda che l'attore convoglia su se stesso e invia al pubblico.
L'attore Kathakali diventa così un tramite sovrumano tra divinità e pubblico, ricettacolo e dispensatore di energie. Ha questa capacità specifica di mostrare e generare emozioni, di evocare nello spettatore quel gusto, il sapore, RASA. Il rapporto che si stabilisce tra attore e spettatore è dunque un rapporto energetico, non puramente logico, come in Occidente.
Ci sono nove NAVARASA o umori, che costituiscono l'unione delle diverse espressioni del viso. Diversi tipi di attori, virtuosi, medi e bassi (in virtù). I Pacia, facce verdi, sono i buoni, personificazioni di divinità e re nobili. Predomina il sentimento di amore e pace. I Kathi sono i malvagi, il significato letterale è coltello. Sono gli unici personaggi che possono urlare sul palco. Viso verde e fronte rossa con bordo bianco. Il trucco è fortemente connotativo, aggiunge informazioni sui personaggi, persino il colore della barba: bianca=personaggi sovrumani, rossa=sovrumani ma terrificanti, nera=personaggi barbari, ladri. I demoni sono chiamati Kari. Verde=virtù, nero=male, rosso=ambizione e ferocia, giallo=passività, bianco=spiritualità. I costumi sono molto elaborati e pesanti.
La musica è molto importante, è l'anima della danza ed è modulata in accordo alle emozioni. Il cenda è uno strumento fondamentale, è un gran tamburo, battuto da un lato da due bacchette e si può sentire a forte distanza. Serve ad attrarre la gente a raggrupparsi per seguire una rappresentazione kathakali, che inizia di notte.
Fino all'alba seguiranno le storie. Viene allestito un pandal coperto di stuoie e fa da palco, decorato con foglie e fiori. Non c'è una linea di demarcazione tra palco e pubblico: sono sullo stesso piano.
I movimenti sono guidati dalla musica, che è di vitale importanza. L'unica illuminazione è fornita da una lampada alimentata con olio di cocco.
KATAK
Questo tipo di danza si sviluppò nel nord dell'India. Esprime l'impulso creativo dell'artista legato al suo istinto.
Katha è la parte narrata dei festival religiosi. Le storie erano di solito narrate da recitatori detti Kathaka, i cantori dei tempi antichi, conosciuti anche come pathaka, gathaka ecc. con l'accompagnamento di musica e danza.
Molte di queste storie riguardano i passatempi di Krishna e Radha, accompagnate da musica detta Kurtana e da una danza detta Rasa, poiché adottò come tema le storie delle divinità del Vaisnavismo e tutti i tipi di danza classica indiana. Il kirtan è anche un tipo di musica che accompagna la danza, coloro che eseguono la musica sono detti kirtana-mandali e quelli che danzano la danza Rasa sono detti Rasa-mandali.
La danza Kathak è caratterizzata da un elaborato lavoro dei piedi, che costituisce il principale punto di attrazione. I governatori musulmani la adottarono come danza eseguita a corte per il loro svago quotidiano, che perse così il suo carattere religioso, diventando un fatto mondano.
Gli artisti erano persino ricompensati con doni di gran valore se eseguivano performance acrobatiche, perdendo però la purezza delle danza classiche. In altre parole si dava più importanza all'abilità di muovere il corpo e i piedi, in particolare, che alla capacità di dare espressione alle idee: si perse il senso estetico dell'arte della danza.
La danza mimica Kathak è conosciuta come GAT: si dà espressione alle idee attraverso i movimenti del corpo. A differenza di BHARATANATYAM e KATHAKALI, la danza KATHAK non include una gran varietà di pose delle mani: HASTA. E' il corpo nel suo insieme ad esprimere idee.
MANIPURI
E' un piccolo stato montagnoso staccato dal resto dell'India da montagne. Si distacca dall'India, non solo dal punto di vista geografico. La musica e la danza sono parte integrante della routine quotidiana.
La popolazione di Manipuri è per natura pia. La religione praticata era prima Shivaismo, adorazione del Signore Shiva, poi Vaisnavismo, adorazione del Signore Visnu, verso il XV sec. d.C.
Sotto il patronato di Bhaghya Ciandra si svilupparono nuove tecniche di danza. Il re otteneva ispirazione da Sri Krishna. Si sviluppò così la danza RASA, danza mistica, ancora oggi eseguita nei templi in onore di Sri Krishna.
Lai Haraoba è una danza raffinata che significa "compiacere le divinità", modellata sulla Rasa Lila, un teatro-danza totalmente di carattere religioso.
Ma c'è anche un'altra teoria sull'origine di questa danza, celebrata in onore di divinità animistiche e pre-indù. I principali attori di questa danza sono Maiba e Maibi, il sacerdote e la sacerdotessa. La Maibi di solito veste di bianco e cade in trance.
La religione è intimamente connessa ed espressa attraverso la danza, la musica e il teatro. Una caratteristica del Vaisnavismo è il canto collettivo, la preghiera comunitaria attraverso il kirtan: sankirtan. Il fondatore di questo movimento è Sri Caitanya, che visse nel XV sec. e nacque a Navadvip in Bengala. Gli strumenti musicali utilizzati sono i kartal e la mridanga. In questa danza si dà molta importanza a tala e raga, ritmo e melodia.
La danza rasa è la danza che un ragazzo esegue in mezzo a molte ragazze. In accordo alle scritture Gaudiya Vaisnava questa danza era eseguita da Krishna e le gopi, pastorelle, sue amiche.
Ci sono tre principali varietà di Rasa Lila: Vasant Rasa, Kunja Rasa e Maha Rasa eseguite in notti di luna piena in diversi mesi dell'anno.
Alla preparazione di queste performance partecipa tutta la popolazione locale. Si inizia purificando l'area ed eseguendo kirtana per infondere in ognuno lo spirito di devozione. Dopo i cantanti compaiono gli esecutori della Rasa Lila. Il culmine della Rasa Lila è bhanghi: la riunione di Radha e Krishna dopo la separazione. E' un momento a cui tutti gli spettatori devono assistere, è di cattivo auspicio lasciare l'arena della danza prima di questo momento.
I movimenti della danza Manipuri sono soavi e lenti, l'aspetto dominante è la grazia con cui essa viene eseguita. L'espressione del volto e i movimenti della testa sono molto limitati e non c'è uso di cavigliere.
Gli abitanti di Manipuri chiamano la loro danza Narto, che significa ornamentale. Assistiamo ad un'esperta esecuzione, che manca però di espressione.
I costumi hanno un ruolo primario e sono in perfetto accordo con i movimenti del corpo. Si racconta che questo costume, unico nel suo genere, fu ispirato da Krishna stesso.
BIBLIOGRAFIA
Danze Classiche dell'India, traduzione di Rossella Lozzi dal testo originale inglese Indian Classical Dances di Sri BalaKrishna Menon, Nrityacarya (maestro di danza classica indiana).
Nel libro (distribuito direttamente dall'autrice al prezzo di 13 euro), sono descritti in dettaglio i diversi tipi di danza con riferimenti storici alla tradizione ed alla cultura indiana. Il libro è, inoltre, corredato di illustrazioni a colori dei vari tipi di danza e dei MUDRA e di 108 KARANA (posizioni di danza classica).
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