L'omeopatia si basa sulla "Legge dei simili" che consiste nel somministrare farmaci con componenti che inducono lo stesso sintomo che si vuol curare, ma diluiti in scala molecolare infinitesimale; tali farmaci ripristinano la struttura fisiologica cellulare compromessa.
L'applicazione della legge dei simili ha una notevole azione terapeutica nelle malattie acute, mentre nei casi cronici si registrano mancate guarigioni e ricadute.
Hahnemann (1755-1843) che riprese e sviluppò gli studi e le tecniche terapeutiche e farmacologiche iniziate da Paracelso (1493-1541) e fondò la moderna medicina omeopatica, nella preoccupazione di curare le malattie croniche notò che ogni paziente "fa la sua malattia " in modo diverso da un'altra persona. Il medico tedesco pensò che tale personalizzazione della malattia dipendesse da intossicazioni croniche che denominò miasmi.
Hahnemann pensò che le malattie veneree (come la blenorragia o la sifilide) potessero lasciare una traccia dell'intossicazione nei discendenti dei pazienti e proprio questo impedisse la guarigione del paziente stesso. Ha individuato tre miasmi: PSORA, TUBERCOLISMO, LUESINISMO dati rispettivamente: la psora da una intossicazione che comprendeva gran parte delle patologie allergiche infettive e degenerative, il tubercolismo (o sicosi o malattia delle escrescenze) dovuta alla blenorragia e il luesinismo o malattia destruente dovuta alla lue.
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