L’evidenza scientifica del funzionamento degli oli essenziali sul corpo umano è stata studiata approfonditamente, poco invece viene raccontato su come essi lavorino sull’aspetto più sottile e meno tangibile della nostra energia. Ci sono emozioni che quotidianamente viviamo come la rabbia, la frustrazione o l’ansia, alle volte anche inconsapevolmente, e che in qualche modo compromettono il nostro equilibrio psicofisico; siamo sempre di corsa, abbiamo aspettative da rispettare e che ci aspettiamo vengano soddisfatte, abbiamo bisogno di dimostrare alla società il nostro successo e mai le sconfitte e guai ad ammalarsi o morire, è inaccettabile!
Così viviamo in gabbia, alcune ce le hanno imposte fin da piccoli altre ce le siamo create da soli (forse ci sentivamo ancora troppo liberi!), comunque resta il fatto che la società in cui viviamo tende ad allontanarci dalla Natura e a spingerci verso la tecnologia facendola diventare un bisogno piuttosto che uno strumento; sentimenti di depressione, impotenza e di continua ricerca di quel “qualcosa” che ci manca prendo forza ogni giorno di più.
Gli oli essenziali in tutto questo possono esserci d’aiuto, come fari nella notte possono indicarci la strada smarrita, guidano al proprio risveglio personale aiutandoci a vedere la nostra realtà come se fosse la prima volta che apriamo gli occhi.
Ci hanno sempre insegnato a fuggire dalla malattia e a delegare all’esterno la nostra guarigione, che sia una figura medica, uno stregone, un guru, un prete o che siano medicine; invece è fondamentale prendersi la responsabilità del nostro benessere e rendersi conto che non ci potrà mai essere una guarigione solo fisica o solo spirituale.
I due aspetti sono strettamente connessi e solo lavorando su tutti i piani del nostro essere sarà possibile raggiungere una guarigione ‘olistica’.
In questo senso ci vengono in aiuto le essenze delle piante che tratteremo poiché possono interagire con il nostro corpo fisico apportando sollievo nella più ampia casistica di disturbi e allo stesso tempo dialogano con il nostro interno, lavorando sul nostro umore o portando consapevolezza su tematiche per noi importanti, magari ‘seppellite’ da tempo (basta un profumo per viaggiare nel tempo e nello spazio e raggiungere luoghi dimenticati!).
Quindi ogni volta che utilizzeremo un olio essenziale dobbiamo considerare come interagisce a tutti i livelli, fisico, conscio e subconscio; per esempio, l’olio essenziale di lavanda officinalis a livello fisico trova largo impiego nella pulizia del corpo, sulle ferite ed ustioni proprio per le sue doti antisettiche ma, allo stesso tempo avrà un effetto equilibrante, calmante ed antidepressivo per la mente e l’aromaterapeuta deve tener conto di tutti gli effetti che l’utilizzo di una pianta implica.
Appare evidente che così come non possiamo considerare l’uomo solo fatto di carne o solo fatto di spirito, allo stesso modo va considerata la Natura che ci circonda ed in primis gli estratti delle piante, che equivale alla loro anima.
Questa è l’Aromaterapia, il mezzo che ci mette a disposizione la Natura per il nostro benessere psicofisico attraverso il quale ognuno può diventare alchimista di se stesso!
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