"Chi" (o Qi) nella millenaria tradizione cinese significa "energia, respiro della vita": una forza unificata che permea ogni essere vivente e fenomeno naturale, sulla quale si basano tutte le scuole della Tradizione Perenne, agopuntura compresa. Il Chi Gung, o Qi Gong, insegna come gestire a proprio vantaggio questa energia. Unisce gli studi sul Chi della medicina orientale, con la meditazione taoista e il movimento fisico.
È un divertente sistema di esercizi che ci aiuta a conoscere il nostro corpo e tutte le nostre potenzialità. Migliora le funzioni del nostro organismo, ci insegna come sentire la nostra energia vitale (Chi), e come gestirla consapevolmente per vivere meglio e più a lungo. Ci libera inoltre dalle tensioni, permettendoci di ritrovare la piena armonia con la natura.
È straordinariamente efficace per:
- eliminare lo stress
- prevenire malattie e allergie
- stimolare i processi di guarigione
- rafforzare l'equilibrio emotivo
- ottenere maggiore lucidità mentale
- aumentare la capacità di concentrazione
- accrescere le prestazioni atletiche
- migliorare la vita e il piacere sessuale
- combattere artriti e artrosi
- rallentare il processo dell'invecchiamento
Il Chi Gung non è una fede, né qualcosa che è stato inventato ex novo: è in realtà innato in ognuno di noi. Tutti i neonati lo fanno naturalmente, tuttavia inconsapevolmente. Gli adulti devono imparare a recuperare e rendere consapevoli quei meccanismi presenti dalla nascita perché possano funzionare di nuovo. Tre sono gli stadi fondamentali del Chi Gung: cura della salute e longevità, sviluppo di poteri mentali e spirituali, raggiungimento dell'armonia tra uomo e universo. Tuttavia, secondo lo schema taoista classico, per il completamento degli stadi avanzati è necessario unire al Chi Gung la pratica di altre Arti Interne, quali Meditazione, Tai Chi, Ba Gua e Tui Na.
La Via dell'Acqua è l'antichissima tradizione taoista di Chi Gung, Nei Gung e Meditazione a cui allude il Tao Te Ching, e la cui diffusione è stata più volte ostacolata dalle autorità cinesi. La tradizione della nostra scuola risale al Saggio taoista Liu Hung Chieh, ultimo depositario in Cina del pensiero di Lao Tzu e della Via dell'Acqua. Nel 1986, prima di morire, Liu ne incoraggiò la diffusione in Occidente: la Via dell'Acqua mi è stata tramandata tramite il suo discepolo e figlio adottivo Bruce K. Frantzis.
Anche tra gli stessi taoisti, da sempre sono esistite due tradizioni: la Via del Fuoco e la Via dell'Acqua. Entrambi i metodi sono validi. Tuttavia chi inizia con tecniche del fuoco necessita la Via dell'Acqua per completare il cammino fisico-meditativo-spirituale taoista. Mentre chi inizia con tecniche dell'Acqua può raggiungere i livelli più elevati del sistema taoista anche senza imparare le tecniche del fuoco.
Le tecniche della Via dell'Acqua lavorano con i flussi energetici che si formano nell'individuo durante i primi mesi di gestazione, mentre le tecniche del fuoco, come anche l'agopuntura, lavorano con meridiani energetici che si formano successivamente. Quindi la Via dell'Acqua risveglia nell'adulto i meccanismi fisiologici propri dei primi stadi della nostra vita (tecniche di "ringiovanimento"). I risultati della Via dell'Acqua sono profondi e duraturi, poiché riequilibrano l'energia sulla quale poggia tutto il nostro essere.
Quanto alle diverse tecniche usate dalle due tradizioni, è necessaria una premessa: se paragoniamo le fibre nervose a dei cavi elettrici, la corrente discendente di Chi è quella che ne migliora la conduttività (cavo più grosso, meglio isolato), mentre la corrente ascendente necessita di "cavi" già forti per scorrere bene e non provocare "bruciature". Ora, la Via dell'Acqua inizia (ed è l'unica ad insegnare) la Dissolvenza, tecnica che pone l'accento sul flusso discendente di energia. Successivamente insegna gli esercizi delle Orbite Macro e Microcosmica, che si occupano della corrente ascendente, punto di inizio invece delle tecniche del fuoco. Per questo, nella tecniche del fuoco le fibre nervose possono in alcuni casi risentire, anziché trarne beneficio, del flusso energetico ascendente "prematuro", mentre la Via dell'Acqua non presenta questo tipo di inconveniente. Conosciamo praticanti di tecniche tipicamente del fuoco (tra cui anche molte tecniche indiane) che, dopo aver con noi imparato la Dissolvenza, hanno rapidamente eliminato gli inconvenienti (per lo più di irrequietezza diurna e notturna) che cominciavano a disturbare la loro vita, e sono presto stati in grado di continuare con successo la pratica delle loro discipline favorite.
Le tecniche del fuoco sono quindi tipicamente catartiche, mentre la Via dell'Acqua scioglie le tensioni in maniera dolce. Lo spazio lasciato libero dalle tensioni che se ne sono andate permette il riemergere delle proprie sensazioni corporee ed energetiche senza l'uso delle visualizzazioni caratteristiche delle tecniche del fuoco. Nella Via dell'Acqua si evitano così anche i possibili eccessi di attività mentali (immaginare di essere un pilota di formu
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