Le origini del teatro sono collocate contestualmente alla storia della civiltà e della religione. L’ipotesi più credibile è che il teatro derivi direttamente dalle forme rituali che le comunità umane primitive hanno adottato al fine di strutturare la vita sociale.
Il rito si dissocia dai tempi della vita quotidiana, è legato a un luogo diverso da quello in cui l’essere umano vive abitualmente. In esso avviene la trasformazione: ne sono un esempio i riti di passaggio, quando l’adolescente, attraverso alcune prove di coraggio, si prepara psicologicamente ad assumere il nuovo ruolo di adulto. L’esperienza del rito, come quella del teatro, ha in sé le metafore del viaggio, della paura, del pericolo e della prova.
In epoche successive il teatro diventa un fatto sociale ed educativo, uno strumento di diffusione della cultura, fino ad arrivare al teatro contemporaneo, che sposto il proprio focus sulla figura dell’attore, sulle sue capacità creative e sulla forza comunicativa dell’azione corporea.
E’ proprio da questi principi che prendono spunto i primi riferimenti al teatro in funzione di cura psicologica della persona.
Il termine terapia oggi è impiegato non solo per definire un trattamento medico di tipo scientifico, ma anche per indicare una cura allo sviluppo personale di tipo umanistico, che si basa su una concezione psicosomatica della salute e di rinascita dei valori umani ritenendo legittimi i termini con i quali si definiscono le artiterapie, la musicoterapia e la teatro terapia collocando il benessere fisico, psichico e sociale a quel nucleo identitario permanente, il Sé che caratterizza l’esistenza individuale.
Oggi la teatro terapia è proponibile a chiunque decida di fare teatro per conoscersi meglio e “implica l’educazione alla sensibilità, alla percezione del proprio corpo e agisce attraverso la rappresentazione di personaggi extraquotidiani, principalmente improvvisati, e si struttura su un minuzioso lavoro pre-espressivo indispensabile alla creazione di gesti che rendono possibile e consapevole la reazione simbolica”
L’obiettivo di una sessione di teatro terapia è quello di rendere armonico il rapporto tra corpo, voce, mente e spirito nella relazione con gli altri, se stessi e la propria creatività interpretativa.
Gli effetti delle sedute di gruppo producono benessere sul singolo anche a distanza di tempo dalla seduta stessa perché gli stimoli ricevuti entrano a far parte di un’esperienza profonda che può essere integrata nella vita di tutti i giorni.
Nella teatro terapia si possono individuare cinque aree di intervento:
- Intervento preventivo: il teatro agisce positivamente su eventuali blocchi della creatività nonché su alcuni aspetti psicologico quali timidezza, paura di parlare in pubblico, balbuzie, paura del contatto, e altro. Lavora sulle resistenze ad assumere nuovi ruoli nella vita reale aiutando ad uscire dal personaggio maschera che ognuno si crea e con il quale si sente protetto. Il teatro facilita la flessibilità mentale dell’individuo e la sua possibilità a mostrarsi in modo differente in nuovi ambiti. Uno degli elementi fondamentali è rappresentato dal raggiungimento della consapevolezza che la propria personalità è costituita da diverse componenti che possono essere gestite facilitando quindi la rimozione di blocchi psicologici.
- Intervento curativo: l’intervento curativo della teatro terapia è dato dall’attenzione verso gli aspetti vitali e creativi espressi attraverso nuove interpretazioni di ruolo, favorendo così la gestione dei conflitti consci e inconsci. Per mezzo dello spazio scenico, un luogo protetto dove poter esprimere liberamente il proprio IO autentico, la teatro terapia aiuta i soggetti nevrotici, depressi o borderline a sentirsi liberi di determinare le loro capacità espressive. La ripetizione del gesto teatrale consente di riscoprire una struttura dove poter sviluppare il proprio Io adulto per mezzo della consapevolezza corporea e delle relazioni sceniche. L’espressione teatrale apre lentamente e dolcemente alcuni nuovi spiragli di comunicazione che facilitano un cambiamento di atteggiamento della persona nel rapporto con il resto del mondo. La teatro terapia stimola un nuovo orientamento dell’Io attraverso la mediazione drammaturgica e antropologica.
- Intervento riabilitativo: questo tipo di intervento è utile in quei soggetti in fase di recupero e di inserimento sociale come tossicodipendenti, carcerati, alcolisti oppure soggetti diversamente abili. L’utilizzo dell’esperienza teatrale li guida a riguadagnare coscienza delle proprie capacità immaginative, motorie e spontanee e a prendere consapevolezza del proprio passato e riscattarsi da esso ed è molto importante improvvisare sulla scena nuovi copioni perché questo consente a queste persone di progettare un nuovo futuro.
- Intervento educativo e formativo: questo tipo di intervento ha trovato spazio nelle scuole introducendo il teatro non solo per gli alunni ma anche per gli insegnanti. La teatro terapia compie un passo avanti rispetto ai corsi di teatro o di animazione, in quanto non costringe i ragazzi a ruoli prefissati o imposti, ma, attraverso l’improvvisazione, consente a ciascuno di costruire il proprio personaggio in base alle sue esigenze personali, facilitando la scoperta di capacità che in situazioni normali non emergerebbero. Inoltre fondandosi sul gruppo in azione, sulla collaborazione reciproca, sulla fiducia e sul rispetto dell’altro, aiuta a creare uno spirito di comunità.
- Intervento artistico: anche questo aspetto è importante. Per avere una sua validità il processo teatrale ha bisogno di confrontarsi con il pubblico e il prodotto finale non può esimersi dal costruire una drammaturgia. Consapevoli che nella teatro terapia si concepisce l’arte come veicolo e non come spettacolo, dobbiamo ricordare che la ricerca artistica può rafforzare il significato del processo che si sta effettuando. La riscoperta della creatività e della propria espressività possono essere convogliate in un lavoro artistico anche da soggetti non professionisti in quanto ogni essere umano si può considerare un potenziale attore.
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