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Musica

La potenza dell'oblio

A cura di Tullio Visioli

"La musica è un'armonia del creato, un'eco del mondo invisibile, una nota dell'accordo divino che l'intero universo è chiamato ad esprimere un giorno; e voi, come volete afferrarla, se non innalzandovi alla contemplazione di questo universo, affacciandovi colla fede alle cose invisibili, abbracciando del vostro studio, dell'anima vostra e del vostro amore tutto quanto il creato…"

Dopo aver letto questa frase provate (se già non ne conoscete l'origine) ad attribuirgli un autore, una precisa epoca storica, a comprendere se sia stata scritta da un filosofo, da un poeta o da un musicista e continuate a leggere l'ammonimento riportato qui sotto, pensando se per caso non si possa perfettamente adattare alla situazione attuale…

"Ma intanto la musica si è segregata più sempre dal viver civile, s'è ristretta a una sfera di moto eccentrica, individuale, s'è avvezza a rinnegare ogni intento, fuorché di sensazioni momentanee, e d'un diletto che perisce co' suoni. Intanto l'arte divina che ne' simboli mitologici s' immedesima col primo pensiero del nascente incivilimento, l'arte che pur tuttavia informe, e ne' vagiti d'infanzia, era nella Grecia tenuta come lingua universale della nazione, e veicolo sacro della storia, della filosofia, delle leggi, e della educazione morale, si è ridotta in oggi a semplice distrazione…"

Ora, lo stile dovrebbe cominciare a "tradire" qualcosa di meglio definibile e se nella prima citazione si poteva scorgere un anelito di romanticismo forse precursore dei tempi, la seconda frase comincia a collocare il nostro autore in uno spazio e un tempo molto più circoscrivibili. Inoltre chi scrive conosce molto bene la situazione italiana, il carattere italiano nei suoi aspetti di forza e contemporaneamente nelle sue debolezze, soprattutto quando scrive che "in Italia l'intelletto è per natura potente, e sente il vero che gli è affacciato" ma questa ricerca del vero cede di fronte ad una debolezza ancora più forte dell'intelletto, perché "in Italia la potenza d' oblío supera anche quella dell' intelletto". C'è qualcosa di forte e al tempo stesso di intenso in questa affermazione, che riportata al mio campo di esperienza mi ricorda quanto è stato fatto, detto e scritto nel nostro paese a proposito della musica e del suo valore formativo e quanto i risultati raggiunti abbiano richiesto l'apporto e il dispendio di grandi energie e un contributo di idee ed esperienze che spesso è dimenticato a vantaggio delle considerazioni di sempre e dei soliti luoghi comuni. Lo scritto del quale ho citato alcuni passi e che mi fa piacere pubblicare in queste pagine nella sua versione integrale è "La filosofia della musica" di Giuseppe Mazzini, un testo a mio parere per molti aspetti ancora attuale e carico di stimoli e di spunti di riflessione.

In un primo tempo avevo pensato di presentare una versione "accorciata" di questa "Filosofia della musica", togliendo quei riferimenti alla musica ottocentesca che ormai sono comprensibili solo agli specialisti. Mi sono messo a lavorare di forbici (elettroniche…) e alla fine ho concluso che l'integrità del testo veniva a perdere molto del suo impatto originario e ho così deciso di presentarlo nella sua versione integrale (che i nostri lettori hanno anche la possibilità di scaricare in formato Word). Si tratta di un saggio che merita attenzione e che si inserisce in una continuità ininterrotta di studi sull'essenza della musica e del "musicale" e ci aiuta a comprendere meglio alcuni aspetti fondamentali della nostra cultura, traditi, come molto acutamente analizza Mazzini, dalla potenza dell'oblio.

Le informazioni contenute nel sito hanno esclusivamente scopo informativo e culturale. In nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento, e non intendono e non devono in alcun modo sostituire cure mediche, psicologiche o psicoterapeutiche.

Tullio Visioli

Ha fondato nel 1991 l'ensemble LAUDANOVA col quale ha partecipato a concerti e rassegne di prestigio.

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