La voce rappresenta esattamente la persona che la possiede; essa è il canale attraverso cui veicoliamo le emozioni nonché il mezzo più importante della comunicazione umana: comunicazione verbale e musicale. Diventa un’arte da apprendere per il bambino, l’adulto, l’insegnante, l’attore, il cantante. L’approccio terapeutico della voce si inserisce fra le discipline psico-umanistiche in grado di condurre al benessere delle persone, all’ascolto e alla conoscenza di sé.
Il laboratorio prevede l’attività del canto e si avvale dell’intervento dello psicoterapeuta per sostenere e facilitare il processo di crescita psicologica dell’allievo. Con il canto, che è una sorgente di energia, ci si avvia verso un viaggio di ricostruzione dell’essere. Esso è lo strumento più naturale per imparare ad ascoltarsi e riconoscere la propria forza vitale, poiché la voce è l’ingresso principale al nostro mondo interiore. Aristotele e Platone affermavano che parlare o cantare significa far vibrare all’unisono l’aria che è all’esterno con quella che è all’interno.
La voce che canta fa vibrare l’aria circostante, ascoltare un altro cantare significa entrare in vibrazione con lui. Il lavoro sulla voce e attraverso la voce è diagnostico e terapeutico. Il metodo di analisi, costruzione e armonizzazione mediante la voce, invita l’allievo a conoscere dall’interno e valutare l’uso che fa della propria forza e rivela gli artifici che hanno potuto ostacolare la realizzazione.
Obiettivi
Le finalità terapeutiche basate sulla voce sono sia quella di sciogliere i blocchi energetici legati all’uso della voce stessa, che quella di permettere alle emozioni inibite e/o negative di trovare una via d’uscita attraverso l’espressione artistica del canto. L’obiettivo è imparare a conoscersi, mettersi in gioco fino in fondo.
I risultati sono legati alla complessità delle singole situazioni. I benefici sono tanti: ci si rilassa, i muscoli vengono tonificati, si conquista una maggiore sicurezza nei confronti degli altri. Lo sguardo diviene più vivace.
Programma
Il Laboratorio è realizzato in un ambiente consono, adeguatamente arredato, gli strumenti utilizzati sono solo il pianoforte e il corpo. Le note emesse dal pianoforte vengono colte da chi ascolta per imparare a riconoscere le proprie reazioni fisiche alle sollecitazioni sonore esterne. il pianoforte inoltre serve a guidare l’allievo nei vocalizzi e nel canto.
Le sedute possono essere individuali e/o di gruppo
Il lavoro per un gruppo di persone (max 12) da svolgersi in cinque incontri per un tempo di quattro ore ad incontro, è così articolato:
- nel primo incontro si presentano gli argomenti e il lavoro che si andrà a trattare (respiro, corpo, suoni, voce). Gli esercizi per migliorare l’uso della voce mirano a sciogliere le tensioni in modo da permettere una maggiore reattività dei cinque sensi;
- nel secondo incontro hanno inizio le esercitazioni fiato – suoni, non senza aver ricontattato il meccanismo respiratorio e le vibrazioni corporee di ognuno. La circolazione del respiro, l’emanazione dei suoni, le vibrazioni, l’emissione della voce esplorano e mettono in luce le tensioni del corpo;
- nel terzo incontro si affronta il potere della voce. Il mezzo di comunicazione per eccellenza è anche “l’impronta digitale” dell’essere umano. Si può migliorare il proprio modo di comunicare se si è consapevoli della propria voce;
- nel quarto incontro la coscienza del respiro avrà condotto al rilassamento del corpo e degli organi deputati alla fonazione. Quest’ultima è strettamente collegata all’orecchio. Orecchio quindi ascolto. Ascoltarsi per ascoltare. E tendere l’orecchio è tendere il corpo ossia sollecitare il sistema nervoso nel suo complesso in una dinamica che mobilita corpo e pensiero;
- nel quinto incontro si passa all’esecuzione di brevi melodie ed alla lettura di brani scelti. Il corpo vibra nel canto e se ne sperimentano i ritmi carichi di energia. Esso reagisce come fosse uno strumento musicale: facendo vibrare una parte anziché un’altra. Nell’abbandono al canto si riconosce la propria natura, si sperimenta fino a che punto l’emotività è stata falsata e deviata dal suo corso normale. A poco a poco si elabora una sinergia fra il respiro e il suono fondata su un lavoro di centratura e verticalizzazione dello strumento corpo.
Dunque respiro e voce, un codice di pura comunicazione, recuperare l’intero spettro vocale per riscrivere la propria storia.
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