Un florario…. una raccolta d'immagini di fiori…del mito, delle origini ….. il raccontare i fiori, è un invito , un approccio, un "portare per mano" a guardarli in foto ed a conoscerli. La foto coglie l'attimo , può essere bellissima, rivelare l'anima di chi la guarda e di chi l'ha fatta; ma quello che conta è l'essenza , è l'immagine del fiore. Un fiore è la "manifestazione delle energie divine creatrici" come scrive Alfredo Cattabiani.
Un fiore, una pianta, un albero ci catturano, ci costringono a fermarsi, a guardare il mondo con "un microscopio". A chi non è capitato di fermarsi ad ammirare un paesaggio, ad usare gli occhi come un telescopio, un grand'angolo fotografico.. poi all'improvviso la visuale è cambiata, si è ristretta ed allora il fiore ai nostri piedi, oppure nelle nostre mani da invisibile è cambiato, è diventato un mondo a sé. Qualsiasi fiore ha questa proprietà, dalla splendida rosa, al severo tulipano, dalla modesta margherita, all'esplosivo papavero.
Il legame tra l'uomo ed i fiori, le piante in generale è testimoniato dall'enorme numero di leggende, di miti che ricorrono in tutte le culture ed in tutte le religioni da quella Vedica a quella Greca , da quella Ebraica a quella Cristiana in un fiorire di proverbi, racconti, metafore, leggende , poesie che vedevano gli esseri umani conoscere le piante, mutarsi in piante, guarire con le piante, morire e rinascere con esse.
Occorre sempre ricordare questo legame onnipresente, occorre esserne consapevoli : oggi gli abitanti delle grandi e piccole città stanno perdendo il contatto con la parte animale e vegetale di noi stessi. Spesso se ci immergiamo , come capita, nel lavoro o nelle noie quotidiane ci accorgiamo del cambio delle stagioni solo per rendersi conto che ci siamo presi un raffreddore o per cambiarsi gli abiti. Le nuove generazioni, come mio figlio, non sanno bene nemmeno la differenza tra la salvia ed il rosmarino; e pensare che è figlio di un'erborista.
Eppure… eppure.. ricordiamo sempre la calma, la tranquillità che si impossessano di noi dopo una passeggiata in un comune prato fiorito. E' pieno di fiori non sofisticati, ma basta guardarli da vicino per notare la perfezione delle corolle, la vivezza dei colori, l'estrema varietà delle forme, della specializzazione della vita. E se attraverso questo piccolissimo florario ciascuno di noi si fermerà un attimo e si ricorderà la nostra storia, la nostra cultura popolare e avrà voglia di andare a guardarsi il piccolo fiore di campo o di strada intravisto dal posto di guida dell'auto,.. allora avremo raggiunto il nostro scopo.
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