Da quanto esposto finora emergono chiaramente le basi filosofiche su cui poggia il Libro dei Mutamenti; in questo paragrafo ne riassumo i concetti fondamentali facendo riferimento alla più importante versione occidentale, quella del tedesco Richard Wilhelm, che nel 1948 fu pubblicata con la prefazione di Carl G. Jung che fornì a sua volta un'importante chiave di lettura dell'opera.
Secondo Wilhelm e Jung i concetti fondamentali dell'I Ching sono:
- L'idea di mutamento ("I") la cui legge si identifica col TAO che spiega (V. paragrafo 1) l'ordine della Natura;
- La dottrina delle idee. I processi di trasformazione che avvengono nella realtà visibile, rappresentati dagli esagrammi, sono immagini dell'idea originaria di mutamento. E' importante notare però che in questo non c'è nulla di deterministico, descrive un modello di cambiamento su cui l'uomo, tramite l'esercizio del proprio libero arbitrio, può intervenire, guidato dai suggerimenti delle sentenze associate a ogni esagramma (parte essenziale del libro), per indirizzare la trasformazione nella direzione voluta;
- L'idea del caso e il concetto di sincronicità. Gli eventi che per la scienza occidentale sono tutti sottoposti alla legge di causalità (ogni evento è effetto di un altro evento ed è causa di un evento successivo), possono anche essere determinati dal caso che diventa un elemento fondamentale del processo di trasformazione, su cui si basa l'intera opera. Ci sono cose che accadono simultaneamente e che sono tra loro connesse e sfuggono alla legge di causalità nel tempo e nello spazio; questo fenomeno è chiamato da Jung (che lo aveva osservato a livello psichico) "sincronicità".
L'esagramma che si forma in un determinato istante raffigura la serie di eventi indipendenti che si verificano in quell'istante e solo in quell'istante.
L'approfondimento del substrato filosofico dell'I Ching mostra un'inaspettata correlazione non solo con alcuni sistemi filosofici occidentali a noi noti (ad esempio Platone e le correnti neoplatoniche), ma anche con le moderne scoperte scientifiche. L' osservazione delle leggi della natura e dei ritmi della vita ha permesso a uomini di cinquemila anni fa di intuire i segreti più profondi della natura umana (compreso il codice genetico, così come mostra egregiamente Martin Schonberger). Lascio al lettore interessato il compito di approfondire questo aspetto della materia individualmente mediante la lettura dei testi consigliati nella bibliografia e anche nei seminari individuali e collettivi che organizziamo nelle nostre sedi.
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